Torre di fine

di Gian Pietro Barbieri

… a perdifiato corre ancora corre
in lungo e in largo, mai stanco
si percorre e si rincorre
l’ampio orlo della spiaggia
giunto fino a qui dal cosmo
per offrire pagine di sabbia
ad un orizzonte incerto
fedele alla Terra nel collare dei monti
nell’inesausto estremo sforzo di amarla
si sporge sul baratro ansimando
porgendo il suo silenzio
come la più eloquente parola:
un’immagine vede riflessa
irrisolta, franta in barlumi e abissi
di uno specchio rotto
e corre ancora si percorre e si rincorre
mai stanco, mai pago
ininterrottamente lungo l’orlo
come una bestia in gabbia

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